Un articolo di

Movimento Osteopatia Arte

Perchè dare supporto agli artisti?

Un nuovo sguardo sul benessere dell'artista, oltre la medicina del lavoro e dello sport

1 marzo 2025

Non si tratta né di medicina del lavoro né di medicina dello sport, branche sorelle, ma completamente diverse. Rappresenta un ambito multidisciplinare che riguarda non solo i medici, ma anche molte altre figure professionali. Questo comporta una profonda conoscenza riguardo alle specifiche esigenze infatti i professionisti in medicina dell’arte lavorano a stretto contatto con una varietà di specialisti, come quelli in riabilitazione e prevenzione, neurologia, chirurgia della mano/ortopedica, reumatologia e otorinolaringoiatria, per fornire agli artisti un'assistenza completa.

All’estero esistono specializzazioni, dottorati e associazioni nazionali di professionisti cui rivolgersi, ma in Italia siamo purtroppo molto lontani da questo scenario; così gli artisti si trovano spaesati senza sapere a chi rivolgersi. E’ per colmare questa mancanza che nasce MOA. Da artisti ad artisti.

Partiamo dal fatto che nessun artista lavora in modo simmetrico.

Il ballerino avrà un lato dominante, nel breaking ad esempio si ha una preferenza a ballare a terra in senso orario (destrimani) o antiorario (mancini) col busto che lavora sempre nella medesima rotazione e le gambe in senso opposto creando torsioni.

Il chitarrista classico, destrimano, che dovrà mantenere una postura asimmetrica per ore, con la gamba sinistra sollevata, avrà più facilità ad inclinare il tronco sul fianco sinistro. Più in generale, i musicisti possono sviluppare borsite o tendinite quando sono richiesti muscoli più piccoli per il controllo motorio fine ripetitivo.

L’attore, così come il cantante in scena per ore, tenderà ad irrigidire il tratto cervicale se non controllerà adeguatamente la proiezione della voce nei risuonatori per tutta la durata della performance. E ancora una deglutizione disfunzionale può mettere in difficoltà sia un artista in voce che uno strumentista a fiato.

Per aiutarli bisogna far sì che tutto sia armonico e funzionale al lavoro, non sempre equilibrato, che eseguono per ore tutti i giorni da anni.

Ad esempio bisogna assicurarsi che la postura non sia viziata e che il modo di impugnare lo strumento non sia aggravante per squilibri maggiori. Negli artisti, bisogna intercettare errori tecnici o svolgere esercizi compensatori per le parti del corpo meno allenate. 

Bisogna inoltre valutare momenti di carico e altri di scarico con programmazioni adeguate…dal momento che la fluidità nell’esprimersi deriva dalla pratica di gesti tecnici ripetuti, è facile oltrepassare quel sottile limite di tolleranza per cui potrebbe instaurarsi un sovraccarico funzionale, e se trascurato, overuse o infiammazioni croniche o più strutturate.

Il corpo merita le stesse attenzioni che si danno al proprio strumento per una carriera longeva nel rispetto dell’ergonomia e delle proprie esigenze espressive!

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